Ciao a tutti, finalmente dopo mesi, riesco a scrivere un pò di me, ma soprattutto della realtà in cui lavoro. Mi chiamo Francesca e lavoro nella Scuola dell’Infanzia sita nella piccola frazione di Terenzano, del Comune di Pozzuolo del Friuli. In periferia a sud della città di Udine. Attualmente sono iscritti 115 bambini, suddivisi in cinque sezioni così organizzate: 3 omogenee (1 di piccoli, 1 di medi e 1 di grandi) e due eterogenee (1 di medi e grandi e 1 di anticipatari e piccoli). Nella scuola, sono presenti 5 bambini diversamente abili e due in via di certificazione L.104.Il team docenti e composto da 10 insegnati di sezione (2 in ogni sezione) e 3 insegnanti di sostegno. A supporto di alcune sezioni, ci sono 3 educatori. La struttura è circondata da spazi verdi di diversa dimensione e adibiti a vari utilizzi.
Entrando nella scuola, si viene accolti da due aiuole, contenenti diversi bulbi, piante di lavanda e trifoglio. Danno il ben arrivato anche due grandi cedri del libano. Alla destra dell’ingresso, si può scorgere il nostro orto e le piante aromatiche, sui quali si affacciano due sezioni e l’aula biblioteca. A sinistra dell’ingresso invece troviamo un bel prato con 6 alberi e una bella collinetta, dalla quale i bimbi si divertono a rotolare. Su questo prato si affacciano le sezioni dei bimbi più piccoli e la palestra della psicomotricità. Nel retro della scuola, troviamo l’immenso giardino, grande quasi come un campo da calcio, arredato con: un castello di legno con due scivoli (uno grande e uno piccolo), due altalene, una sabbiera, una casetta di plastica che funge da ricovero per palette, secchielli ed escavatori; una casetta di legno, una porta da calcio, un percorso d’equilibrio fatto con tronchi inclinati, diversi alberi tra i quali un nocciolo, e alcuni cespugli.
Quello però di cui voglio parlarvi in modo particolare, è uno spazio verde che per anni è rimasto in disuso. Utilizzato come giardino durante i lavori di ampliamento della scuola, dalla loro conclusione, non veniva più vissuto in alcun modo. Al suo interno, era rimasta solo la “cornice” della sabbiera, ormai ricolma di erbacce e un pò di terra. Il pendolo di cordaL’altalena di corda.Iniziando a riflettere su un nuovo modo di fare scuola, sul dare ai bambini la possibilità di viversi in mezzo alla natura in modo diverso da quanto possono fare nel grande giardino sul retro, abbiamo pensato di riqualificare questo spazio “morto”. Lo abbiamo arredato tutto con materiali naturali: ciocchi di legno, tronchi, rami.
Abbiamo creato un’altalena con una corda appesa a due tronchi ed un pendolo, fatto di corda, sul quale arrampicarsi e dondolarsi.
L’albero di arrampicata. Ci siamo accorte che su uno degli alberi, i bambini riescono ad arrampicarsi, e non glielo vietiamo mai.i nostri attrezziAbbiamo messo un espositore con pale, zappe, rastrelli e scopette da esterno; pentole, cucchiai, forchette, cucchiaini e contenitori di vario genere e dimensione, annaffiatoi. Abbiamo trasformato la vecchia sabbiera in un grande terrario dove poter scavare.
Inoltre, abbiamo posto due grandi vasche per la raccolta dell’acqua piovana. Grazie al grande aiuto degli alpini (della sezione ANA del territorio), siamo riusciti a creare dei grandi contenitori per contenere i materiali naturali che iI contenitori, creati dalle abili mani dei nostri “nonni alpini”bambini possono utilizzare per i loro lavori e le loro creazioni. Questi contenitori, sono stati fatti con dei pallet di recupero.
Questo luogo meraviglioso, si chiama “Laboratorio a Cielo Aperto”è un luogo magico che entusiasma in primis me insegnante. Mi riporta alla mia infanzia,bamboo e contenitori vari.ai giochi nel giardino della Scuola Materna che frequentavo, a quelli che facevo nel fienile, nella stalla della casa dei miei padrini di battesimo (avevano una grande azienda agricola), al gioco a nascondino con gli amici di cortile.
È un luogo magico molto ricercato dai bambini, i quali preferiscono il “Laboratorio”, all’enorme giardino attrezzato situato dall’altro lato della scuola. Lo preferiscono perché è un luogo magico, dove la fantasia, la ricerc-azione si esprimono in modo naturale. I bambini sanno che possono esprimersi liberamente. Un luogo dove noi insegnanti siamo presenti, ma discrete. Il litigio e la discussione tra pari, lasciano spazio al dialogo, al confronto ed alla ricerca di compromessi che accontentino entrambe le parti, senza rabbia, prevaricazione, ira e scontro fisico.
E’ un luogo dove è più facile collaborare. E’ un luogo dove ognuno di loro, trova il suo spazio in base alle proprie capacità, risorse e potenzialità. Alle prossime puntate. Sottostanti altre foto che illustrano luoghi e spazi, capanne, cortecce, legni di diverse lunghezze, fette di legno e piccoli ciocchi, sassi, pigne e piccoli bastoncini e pezzetti di legno
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